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simb-01Anzitutto non intendo dilungarmi troppo sull'argomento, anche perché, mio malgrado, non sono un'esperta; nel senso che se ne potrebbe scrivere interi volumi ma qui mi limiterò a un'unica pagina. Del resto, posso riferire solo quanto è stato studiato e discusso negli anni passati. Mi sono formata un'opinione abbastanza radicata, seppur suscettibile di future correzioni e aggiustamenti. D'altronde, del fenomeno detto dei “Cerchi nel Grano” o Agroglifi si parla ormai poco. Purtroppo, aggiungerei. Non è affatto vero che non si formino più, sembra più probabile che i media evitino di farne menzione. Perché, secondo la mia modesta opinione, il pubblico cominciava a farsi troppe domande e perché vi è sempre un marcato coinvolgimento di organi istituzionali e di militari in concomitanza con tali fenomeni, che naturalmente vengono screditati o negati ma non certo confutati dai rigidi e un po' invadenti protocolli di certe unità operative, soprattutto aeree.

 

Già, essendo il problema legato all'ufologia e a presunte comunicazioni aliene, sembra evidente che non piaccia troppo ai soliti potentati più o meno occulti, i quali hanno fatto di tutto per screditare il fenomeno, ridicolizzarlo, fornire assurde spiegazioni preconfezionate (e confutabilissime!) nonché per scoraggiare appassionati e curiosi dal continuare a praticare nottetempo campi di grano, cereali assortiti ed erba medica... soprattutto inviando elicotteri senza contrassegni che tentano di spaventare la gente per spingerla ad abbandonare in fretta il sito. In Inghilterra, purtroppo, si è visto anche questo.

 

storicRicapitoliamo: che cosa sono esattamente i Cerchi nel Grano? Come si formano, quando è cominciato il fenomeno e, soprattutto, perché?
Be', chi pensa che siano un fenomeno recente cade in un errore banale. Si sa di cerchi nei campi di grano già fin dal Medioevo, quando i contadini, trovando il raccolto deturpato da tali formazioni, dichiaravano che nottetempo era stato il diavolo in persona a farle!
In ogni modo, in quel periodo storico non vi era modo di scoprire di più e certamente la scienza non vantava i mezzi tecnologici di cui dispone dal XX secolo. Basandosi sulle raffigurazioni dell'epoca, da un punto di vista prettamente ufologico, si potrebbe ipotizzare che tali formazioni, molto semplici e spesso caratterizzate da vere e proprie bruciature nell'erba, fossero più che altro un indizio dell'atterraggio o almeno dello stazionamento a bassa quota di veicoli alieni, che per l'appunto possono lasciare una traccia circolare, causata forse dalle emissioni plasmatiche sotto la flangia del disco.
Stoneh-nastr2 Quanto ai moderni cerchi nel grano, iniziarono probabilmente in Gran Bretagna, soprattutto nell'Inghilterra meridionale. Questa regione, da epoche immemorabili, vanta linee energetiche che s'intersecano in luoghi divenuti per questo sacri alle popolazioni, nonché formazioni artificiali di notevole bellezza: sopra a tutte, citerò soltanto il Cavallo bianco, creato con ogni probabilità in epoca preistorica, nonché la collina di Silbury Hill e le pietre in cerchio, forse un arcaico osservatorio astronomico, di Stonehenge. In ogni modo, quando cominciarono ad apparire, i cerchi erano davvero “cerchi”, nel senso che si trattava di vaste formazioni circolari, normalmente agganciate a un asse centrale o a qualche retta formante degli angoli. Fecero pensare i primi ricercatori a formazioni senza senso, poi alla rappresentazione di sistemi solari ignoti, quindi a teoremi e leggi fisico-chimiche... Finché, ad un certo punto, tali disegni campestri non subirono una graduale evoluzione, raggiungendo apici di virtuosismo visuale.

 

Tek_agroOggi sono detti “agroglifi”, ossia disegni su terreno agricolo (e non necessariamente coperto d'erba o di grano, giacché sono stati trovati anche sulla neve o nella sabbia), e la loro grandezza e perfezione sono a dir poco mirabili. Hanno forme straordinariamente complesse e con l'andar del tempo il loro significato si è sempre più approfondito. Basti dire che la matematica terrestre, grazie agli agroglifi, ha guadagnato ben tre nuovi teoremi di cui gli scienziati hanno trovato dimostrazione proprio grazie a tali inspiegabili formazioni. Dunque, sembra che il loro scopo sia fondamentalmente quello di fornire informazioni all'umanità. Ma chi li realizza e, soprattutto, come?

 

Gioverà poco e male rammentare la grottesca vicenda dei due arzilli vecchietti inglesi, Doug e Dave (uno dei quali ormai trapassato), che ad un certo punto cominciarono a vantarsi di essere gli autori dei famosi segni nei campi. Mostrarono al mondo basito che, con un paio di corde e un asse di legno, potevano piegare grandi quantità di spighe sotto il loro peso e che, lavorando tutta la notte fra il campo e la loro mappa su carta, sapevano creare un agroglifo.
Eh, già. Lavorarono di buona lena per tutti i media del pianeta o giù di lì, vantandosi della loro bella impresa fra una pinta di birra e l'altra. Ma se, da una parte, gli scettici rispetto al fenomeno sogghignarono, dicendo a tutti “l'avevo detto, io, che era una mistificazione!”, apparve subito chiaro agli esperti che qualcosa non tornava.

 

agro-estensioneLa prima incongruenza derivava dal fatto che quei buontemponi dovevano impiegare tutta la notte, e una notte asciutta e serena, per combinare un lavoro che, a giorno fatto, appariva comunque calpestato, mal progettato e mai perfettamente eseguito: il disegno era imperfetto, mai eccezionalmente grande ma limitato a qualche decina di metri; un problemino che vale tutt'oggi, con le squadre di agguerriti mistificatori umani. I veri agroglifi, tuttavia, occupano spesso l'estensione di vari campi di calcio l'uno accanto all'altro e ci vorrebbe, con funi e corde, ben più che qualche ora di lavoro alla luce delle fotocellule per terminarli. Il che implicherebbe la certezza di essere scoperti a danneggiare una proprietà privata e parte di un raccolto, il che dopotutto è ancora considerato un reato per il quale si rischia l'arresto e una multa salatissima... per non parlare del risarcimento al proprietario del campo, che normalmente detesta a morte questo tipo di evento, umano o extraterrestre che sia. Oggi, moltissimi agricoltori impediscono di fatto l'accesso ai loro campi e, nella migliore delle ipotesi, si fanno pagare per far accedere i visitatori (il che è pure legittimo, se si considera il danno economico che, bene o male, subiscono).

Tek_agro-2 In ogni modo, gli scienziati più seri si sono accorti da tempo che, in effetti, gli steli delle piante nei veri agroglifi NON sono semplicemente piegate o spezzate per via di una trazione, cosa che avverebbe inevitabilmente con l'utilizzo di bastoni, corde e tavole di legno), ma piuttosto che i disegni sono creati dal loro “inchinarsi” verso il suolo, una flessione innaturale che li intreccia fra loro. Questa caratteristica di piegatura indotta da una misteriosa energia viene mantenuta addirittura nelle nuove piantine nate dai chicchi delle spighe direttamente toccate dal fenomeno! Il che significa che non si tratta di un fenomeno meccanico ma biologico, di una modificazione genetica.
Oggi si presuppone che l'energia in questione si collochi nell'ordine di certe microonde, emesse a un'altezza specifica dal suolo e in una breve frazione di tempo. In altre parole, il campo viene “cotto” in certi punti e lasciato intonso in altri, proprio come farebbe un laser il cui raggio ruoti su se stesso. Non è casuale che dove ciò accada non si rinvengono mai tracce di calpestio, di passi o di trascinamento. Nel punto preciso in cui le spighe vengono flesse, gli steli subiscono un enorme e rapidissimo riscaldamento, tale da far evaporare dl'acqua nelle fibre in un istante, il che provoca un ingrossamento dei nodi e, talora, una fessurazione da "esplosione" del nodo stesso per l'eccesso di pressione interna; in pratica, si è capito che l'acqua negli steli evapora in una frazione di secondo; in concomitanza con tali rigonfiamenti, l'irradiamento provoca una motilità e torsione degli stessi steli, che vengono così "avvitati" e intrecciati fra loro a mazzetti nel corso dell'andamento del disegno, normalmente a carattere circolare. Inoltre, spesso sono stati trovati insetti morti, soprattutto mosche, ancora col rostro mandibolare agganciato alla spiga, come se fossero stati sorpresi dal calore e non avessero avuto sentore del pericolo; ma è abbastanza ovvio presumere che un paio (o una decina) di tizi intenti a calpestare fasci di spighe farebbero volar via mosche, grilli, cavallette e qualsiasi altro insetto sulla loro strada, senza con ciò farlo esplodere... e di che cosa, di paura, magari?!

Fattore determinante a provare che i veri pittogrammi non sono frutto di atti organizzati di mero vandalismo, è anche l'aver riscontrato che le messi piantate negli anni seguenti nei campi interessati dal fenomeno ripropongono gli stessi disegni dell'anno precedente, solo più “sbiaditi”, a riprova del fatto che non si trattava di mero vandalismo ma, piuttosto, di un fenomeno elettromagnetico che esula da normali schemi scientifici. Infine, i veri agroglifi sono caratterizzati da una risonanza ad alta frequenza che è scientificamente misurabile, come se fossero stati sollecitati da onde particolari (microonde, elettromagnetismo) che non possono essere riscontrabili nei pittogrammi creati da autori terrestri. La misurazione di tale risonanza ha determinato che la frequenza più potente e persistente insiste sul centro dell'agroglifo, il presunto “punto di partenza”, e che tale frequenza va a scadere a mano a mano che ci si avvicina al perimetro: un fenomeno scientifico che non si riscontra mai nei pittogrammi creati da abili mistificatori perché nessuna banale azione meccanica può causarlo e, di conseguenza, confuta senz'ombra di dubbio la teoria che tutto il fenomeno Crop Circles sarebbe una truffa.
Una doverosa, ulteriore considerazione va fatta sulle condizioni climatiche in cui tali opere vengono create. Infatti, a differenza degli agroglifi umani, che difficilmente si possono creare con meno di diverse ore di lavoro, e certamente non in piena oscurità né sotto una pioggia battente, vi sono prove documentali filmate all'infrarosso in cui agroglifi spontanei compaiono nel buio totale (o al massimo alla luce della luna) e in una manciata di secondi. Ne sarebbero responsabili delle piccole e anonime sfere di luce che, a velocità incredibile, giungono sul sito e, passando a una certa altezza sopra il campo, ne modificano la compattezza delle messi, come l'aerografo di un artista sulla carta. Con l'avvento della luce solare, lo straordinario lavoro assume una forma 3D e un significato precisi, determinando anche l'assenza (ovviamente solo iniziale) di tutta la mole delle tracce estranee - passi, tracce di pneumatici, trascinamenti, rotture accidentali di spighe. E, mentre i mistificatori (che quelle tracce le lasciano!) hanno bisogno di molte ore di calma e di luce artificiale per lavorare, alcuni dei più bei pittogrammi si sono creati in notti buie, fredde e piovose, addirittura in zone limitrofe ad installazioni di natura governativa e militare, ove la sorveglianza dei paraggi è eccezionalmente alta. I veri agroglifi si verificano proprio con qualsiasi condizione climatica, tant'è che ne sono stati rinvenuti in altre parti del mondo, alcune con climi estremi.

 

pignaIn definitiva, nelle fantasiose teorie dei debunkers (i detrattori di mestiere) c'è un'infinità di particolari che non tornano. Un vero agroglifo è spesso troppo vasto per essere creato in poche ore; le sue caratteristiche fisico-chimiche confutano la teoria dello schiacciamento degli steli; inoltre, è attivo dal punto di vista elettromagnetico, tanto che molte persone amano piazzarsi nel centro (dove, per l'appunto, è più forte la risonanza magnetica) per osservare, meditare o pregare, ricevendo quella che definiscono un'energia fortemente positiva. Alcune persone sostengono di “sentire i disegni cantare” e affermano pure che la particolare frequenza vibratoria vi permanga all'interno per molte ore, talora per giorni. È certo, comunque, che l'energia in grado di formarli non nasce a livello del suolo - come qualcuno avrebbe sperato, volendo imputare il fenomeno a cause del tutto naturali - ma invece, come detto prima, è frutto di un irradiamento istantaneo del suolo a una determinata altezza, dai sei ai dieci metri sopra il campo. Per cui non è assolutamente plausibile ipotizzare l'azione di microtornado, vortici di vento o... sarabande di porcospini in amore (pure questa! smile). Il fatto che si voglia dissociare l'azione delle sfere di luce dagli agroglifi, fomentando la teoria che si tratti del prodotto di “fatiche umane”, a mio e non soltanto mio parere dà la misura di quanto il fenomeno sia interessante e denso di sottotesti. Implica l'accettazione dell'ipotesi extraterrestre, ovviamente. Del resto, moltissimi sono ormai i testimoni oculari di tali velocissime entità luminose. Ecco che l'ufologia torna a far capolino. Le sfere di luce (dette pure orbs) sono state infatti avvistate spesso, in ogni parte del mondo come pure in Italia; in genere, sembrano costituire una sorta di strumento per l'analisi dell'ambiente da parte di intelligenze nascoste ma il fatto che sembrino in grado d'interagire con le persone, che rispondano ai richiami (anche solo mentali) e che possano emettere fasci di microonde con la precisione di un computer, lasciando messaggi a chiunque intenda decifrarli, dà molto da pensare. Gli studiosi di UFO conoscono bene il fenomeno delle sfere luminose, dei globi plasmatici e dei grappoli di “intelligenze” che costituiscono le famose flottillas, attive soprattutto nei cieli sudamericani, e nel Messico in particolar modo.

 

agro-pyramidVana, a mio parere, è l'ostinazione dei denigratori ad oltranza, ai quali sfugge che il deliberato tentativo di screditare il fenomeno (spesso finanziato sottobanco, per stessa ammissione dei mistificatori), addestrando stuoli di giovani Crop-makers a filmarsi mentre realizzano ogni estate decine di cerchi nel grano, è ormai ridicolo e del tutto vano rispetto a chiunque abbia compreso l'entità reale del fenomeno.
cosmic-tskQuando, nottetempo, un gruppo di giovanotti inglesi si mise a fare un agroglifo in aperta campagna, sia pure di pregevole fattura estetica (se non ricordo male, intorno a Silbury Hill), non sapeva che sarebbe andato incontro ad un'incredibile ritorsione. Il gruppo, infatti, aveva scelto un disegno provocatorio... Ebbene, il giorno appresso comparve una nuova formazione nei pressi. Si trattava di un agroglifo davvero strano: rettangolare, pieno di caratteri d'aspetto criptico, mai visti prima. Però poi uno studioso di un'antichissima lingua morta si rese conto che quei caratteri somigliavano a un'antica versione della scrittura ebraica. Somigliavano soltanto, certo, ma forse si poteva tentarne la traduzione. Fatto sta che egli ne ricavò una frase che iniziava con una frase del tipo “disapproviamo la menzogna...”.
Il fatto è che molti mistificatori, intervistati dai giornalisti, hanno spesso ammesso di aver visto essi stessi degli strani fenomeni nei campi in cui stavano realizzando falsi agroglifi. Alcuni, addirittura, sono stati indotti da quelle famose sfere di cui sopra a darsela a gambe. Né è ben chiaro se alcuni fra costoro abbiano intravisto o persino incontrato delle entità umanoidi extraterrestri, intente a far capire loro che questi giochini infantili non fanno onore all'intelligenza dell'umanità né servono, come alcuni furbetti sostengono, a tenere desto l'interesse per gli agroglifi, quand'è ovvio e scontato che lo scopo dei mistificatori è esattamente quello opposto: far credere che siano tutte bravate e far cadere l'interesse delle masse.

 

chiboltonEbbene, di messaggi sconcertanti ne sono comparsi molti. Alcuni ricorderanno che sulla sonda terrestre Voyager 2 fu collocato un disco d'oro (metallo non corruttibile) con incise moltissime informazioni sul nostro pianeta, fra cui suoni di ogni genere, naturali e umani. Così pure fu ideata e inviata nello spazio cosmico una placca con informazioni sulla nostra forma di vita a base carbonio, illustrante in codice binario il nostro DNA. L'idea di quegli oggetti fu, essenzialmente, del compianto Carl Sagan, ex membro del famigerato gruppo Majestic e studioso della fenomenologia extraterrestre, ispiratore del lavoro di tanti e persino del celeberrimo film CONTACT, con Jodie Foster e Matthew McConaughey, peraltro dedicato alla sua memoria.

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Resta da capire quanti sappiano veramente che a tali informazioni, tutt'altro che ignorate da “Quelli di Lassù”, qualcuno ha dedicato tempo e scienza, proprio allo scopo di farci sapere che erano state ricevute e comprese! E così, un bel mattino, in un campo nei pressi di una sorvegliatissima area radaristica, comparve il famoso agroglifo con una placca “aliena”, perfettamente coincidente con quella inviata dall'Uomo nello spazio ma, tuttavia, un po' differente nelle varie informazioni contenute: il sistema planetario non è il nostro; il luogo d'invio, che per la Terra era il radiotelescopio di Arecibo (Portorico), per loro è una nave spaziale; la catena elicoidale del DNA non è doppia ma tripla; la struttura biologica - che per noi si basa sul carbonio - lì è a base silicio... e al posto della forma pixellata di un uomo si sostituisce quella di un umanoide macrocefalo, ossia con una netta sproporzione fra il corpo e la testa, a vantaggio di quest'ultima.
Se ciò non bastasse, nei pressi della placca era comparso un altro agroglifo, pure quello rettangolare, con un volto umanoide! Come a dire: “Ecco, sono colui che trasmette, uno di loro!”. Il tutto fu misteriosamente realizzato in formato gigante, a ridosso di una base militare inglese, in una notte di pioggia scrosciante, in condizioni ambientali di tale difficoltà che nessun mistificatore, posto che non fosse sorpreso dalle sentinelle della base, sarebbe stato comunque in grado di operare. grey
Per non parlare dell'altra celebre formazione, detta “del Grigio”, in cui compare la testa di un'entità di tale razza, macrocefala, con grandi occhi e quasi priva di bocca, al fianco di un disco che contiene un sacco di nuove informazioni. (...)

In aggiunta a quanto già detto, non essendo un argomento meno rilevante, è doveroso sottolineare come, negli ultimi anni, i crop-circle o agroglifi abbiano iniziato a mostrare, oltre ad una mirabile complessità e bellezza, anche dei messaggi piuttosto espliciti che molti, storcendo il naso, hanno con leggerezza incasellato nel quadro di un presunto richiamo alla religiosità da parte degli extraterrestri; in realtà, pare che sui mondi abitati dai nostri visitatori non esista neppure la “Religione”, così come la intende il genere umano. Hanno senz'altro molti livelli di coscienza e di consapevolezza spirituale, a seconda del grado evolutivo e degli interessi della razza ma, di fatto, quasi tutti possiedono una coscienza spirituale assolutamente più evoluta di quella terrestre. E questo fa capire i loro continui appelli alla spiritualità dell'Uomo di questo pianeta, che da troppo tempo e con sommo disprezzo della Vita sta corrompendo gli animi, le intelligenze e la Natura stessa, valori con cui l'umanità intera deve fare i conti, avendoli messi in discussione ogni giorno. I messaggi provenienti dal cosmo sono spesso criptici ma anche piuttosto chiari, soprattutto dall'ultimo decennio: la Terra è destinata a mutare la sua frequenza vibratoria di base, s'invertiranno i poli magnetici, la stessa rotazione potrebbe fermarsi per poi ripartire... E non vi sarà più una sola stella, il Sole, ma anche la Terra godrà dell'energia magnifica di un sistema binario, cioè con stelle gemelle. Come Vega, Sirio, Altair, Deneb nel Cigno e moltissime altre stelle brillanti dei nostri cieli. Siamo destinati ad essere migliori di ciò che siamo, questo è il messaggio di fondo (si veda l'agroglifo dell'uomo con ali di farfalla), e l'unico modo per riuscire nell'impresa NON è quello di diventare ipertecnologici e superarmati ma, al contrario, si ritrovare quelle semplicità e gioia di vivere che, pur avvalorate da strumenti e conoscenze moderne, non impediscono all'umanità di superare i limiti del proprio egoismo, dei desideri materiali e della competizione a tutti i costi. Gli agroglifi parlano di SISTEMI funzionali, di modelli spirituali e matematici, dei pericoli di autodistruzione a cui la Terra va incontro... E poco importa se tali messaggi siano di questa Terra o di qualcun'altra.

Tergiversare, minimizzare o ridurre al silenzio chi porta avanti il discorso sui Crop Circles non può più essere considerato un atteggiamento serio e responsabile, soprattutto se si cerca di far credere ancora alla gente (cosa che i media fanno tuttora) che la “colpa” di tale attività sia imputabile a gruppi di nullafacenti annoiati e un po' brilli; le loro graziose creazioni, peraltro prive delle caratteristiche biochimiche e strutturali riscontrate nei veri agroglifi, non fanno che alimentare una sterile polemica fra i male informati. Chi abbia studiato anche solo superficialmente il fenomeno sa che nessun reparto operativo dell'esercito o dei servizi segreti si prenderebbe la briga di scacciare la gente da un sito, sorvolandolo con elicotteri privi di contrassegni, solo perché dieci buontemponi hanno schiacciato grano e colza con alcuni pezzi di legno! Il buonsenso dovrebbe suggerire la risposta più di tante conferenze autoreferenziali dei soliti beninformati televisivi. È mia opinione che, come detto poc'anzi, il fenomeno sia nato per risvegliare la cosiddetta coscienza cosmica nelle persone. Sta di fatto che molti di questi disegni hanno oggettivamente il potere di sollecitare emozioni, perlopiù positive, e di far riflettere. Negli ultimi anni sono apparsi disegni specifici sull'evoluzione dell'umanità e della Terra: da quello del sistema solare a cui manca il nostro pianeta, un po' inquietante, a quello in cui un mirabile Uomo di Vitruvio (antico simbolo di evoluzione cosmica) è dotato di grandi ali di farfalla. Forse non molti sanno che le ali di farfalla sono esse stesse un simbolo di evoluzione: si tratta della conquista dell'immortalità, come ben sapevano Greci e Romani dell'era antica. Apuleio ne creò una fiabesca metafora dell'anima che conquista l'amore del Divino: non a caso Psiche, la mite e determinata principessa amata dal dio Eros, guadagna con prove terribili e una fede incrollabile le sue ali (di farfalla!) e un ambìto posto d'onore fra i seggi dell'Olimpo. E, come per le ali, sono comparsi anche altri simboli di fede: croci celtiche e stelle di David, simboli religiosi, esoterici, astronomici, persino tecnologici, come quello sul pericolo rappresentato dall'energia nucleare, che il noto logo terrestre riprodotto dai nostri visitatori ha evidenziato.
chib_face Per come la vedo io, i nostri vicini di casa ci osservano, valutano i nostri comportamenti sommariamente scriteriati, cercano di avvertirci del congruo pericolo dell'autoestinzione, senza però intervenire con azioni che entrino in conflitto con la nostra individualità, ossia il libero arbitrio di cui l'umanità gode, malgrado tutto. (Si consideri però che intervengono, e spesso, nei confronti di Madre Terra, ripulendo e distruggendo campi radiattivi, sedando eruzioni vulcaniche micidiali, forse persino placando gli effetti peggiori dei terremoti.) Non possono, tuttavia, eliminare tutta la mole incredibile e folle di guasti provocati dall'avidità e stupidità umana. D'altronde, se è vero che riconoscono meglio di noi le conseguenze della Legge di Causa ed Effetto, sanno perfettamente che ogni cattiva azione, così come ogni buona, deve necessariamente comportare una conseguenza per chi l'ha commessa. Non potremo evitare, quindi, un sano riassesto della Natura terrestre rispetto ai mali che l'hanno stuprata.
E forse, per alcuni di loro, persino la scelta di proporre alla Terra gli agroglifi può aver rappresentato una violazione della loro stessa politica di non ingerenza nelle questioni del nostro mondo, violazione che tuttavia dev'essergli parsa necessaria e di entità ben minore rispetto ai guai che la nostra razza sta provocando a se stessa, al pianeta e persino al sistema solare e ai mondi abitati della galassia... Perché, come finalmente in molti comprendono, l'energia si muove nell'universo come le onde in uno specchio d'acqua. Se noi tiriamo un sasso, presto o tardi gli anelli energetici provocati dal nostro agire si espandono ovunque, con tutte le conseguenze del caso. È banale fisica, magari quantistica. Ma noi siamo come arroganti bimbetti di prima elementare: ci sentiamo “grandi” perché siamo in grado di fare cose che prima, all'asilo, ci erano precluse, e perché comprendiamo di più... Ma la realtà sembra essere quella suggerita dagli agroglifi: capiamo ancora troppo poco di quanto ci circonda e annaspiamo in un mondo avvelenato e sfibrato dall'idiozia umana. Siamo sull'orlo dell'abisso, pencolanti fra l'evoluzione verso consapevolezze superiori e la rovinosa distruzione della specie. Disponiamo di un potere terribile, datoci da conoscenze che non avremmo dovuto avere finché non fossimo stati pronti sul piano etico...
Life-tree Ed ora, proprio come quei riottosi bimbetti, rifiutiamo di comprendere il significato di questi messaggi verdi, che inneggiano alla Natura e alla creazione in cui viviamo, al nostro sistema solare, alla Vita che permea tutto il Cosmo. Si guardi all'agroglifo denominato Albero della Vita: nel cerchio, che potrebbe anche rappresentare il Sole che sostiene i suoi figli-pianeti, sorge un albero sui cui rami vi sono frutti... o pianeti, per l'appunto! Di norma, Essi dicono che ogni sistema dovrebbe avere una media di dodici pianeti per stella. Il nostro sistema solare ne ha ufficialmente nove (o forse dieci) al massimo. Sappiamo però che uno di essi è certamente andato perduto in una tremenda collisione: Tiamat, la cui disgregazione ha creato una fascia di asteroidi. E sappiamo poco o nulla (ufficialmente) dei pianeti periferici con orbita fortemente decentrata. E infatti i nostri visitatori extraterrestri ribadiscono, come rammento di aver letto in un colloquio fra un extraterrestre e un contattista, che in realtà nel nostro sistema esistono tuttora 12 mondi, anche se alcuni sono celati alla nostra conoscenza! Il che fa ripensare a quanto narrava il buon Zecharia Sitchkin, che aveva tratto la medesima informazione dalle tavolette sumere che andava traducendo... Ma questa è un'altra storia.

A me basta pensare che questi capolavori di biondi cereali, di sabbia e di neve, creati più dall'amore e dalla compassione per l'umanità che dalla casualità, siano sì l'opera di elevatissima gente di altri mondi ma anche, e soprattutto, notizie e ammonimenti sul nostro futuro prossimo. Sarebbe bene cominciare ad osservarli con la mente aperta e l'ego regolato alla tacca più bassa... Ma, per carità, è solo un'opinione.

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